La Gioventù Comunista vuole le scuse dello stato
Anche in Valposchiavo, sempre più giovani optano per il Servizio Civile al posto della Scuola Reclute. Se ora esporre la propria obiezione di coscienza verso il Servizio Militare non comporta nessun rischio, fino al 1996 si rischiava la prigione.
Per questo la Gioventù Comunista della Svizzera Italiana ha inviato una lettera al Consiglio Federale, in cui chiede la riabilitazione ufficiale degli obiettori di coscienza che hanno fatto questa scelta prima del 1996, anno in cui è entrata in vigore l’alternativa del Servizio Civile.

L’organizzazione politica di sinistra afferma che molti svizzeri che hanno dichiarato la loro obiezione di coscienza prima del 1996 hanno pagato con la prigione, con la schedatura, con il divieto di lavorare, con l’imposizione di cure psichiatriche e con altre forme di discriminazione. Per la Gioventù Comunista si è trattato di un periodo buio della storia elvetica che meriterebbe oggi di essere elaborato con spirito autocritico da parte delle autorità federali. Si attende pertanto le scuse ai cittadini che hanno subito un trattamento simile.











