Fare muovere le storie perché la gente possa goderne

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4-Tempi all’Albergo Zarera: la prima de La Buat
L’8 marzo, il giorno della festa della donna, è andata in scena la prima del nuovo intrattenimento dei 4-Tempi. Piatti in sintonia con l’argomento della rappresentazione, questa è la formula consolidata per una cena-spettacolo che si è rivelata gradevole e simpatica a giudicare dall’umore del pubblico presente.

Per La Buat lo zoccolo duro dei 4-Tempi, ossia Serena Bonetti, Luciana Nussio e Valerio Maffioletti, ha trovato un sostituto a Paolo Cortinovis, ritiratosi causa impegni lavorativi. Egli è Davide Billa, già presente all’esibizione sul Titanic, però allora solo come musicista, il quale ha subìto all’interno del gruppo una trasformazione in attore. Billa ha quindi partecipato alle diverse scene sì come musicante suonando principalmente la tastiera ma allo stesso tempo recitando.

Davide Billa, musicista e attore dello spettacolo in una scena con Valerio Maffioletti

 

Poi c’è un’altra trasformazione da menzionare. La Buat, in effetti, sembra la continuazione de L’urto fu lievissimo, il penultimo spettacolo dei 4-Tempi. In entrambe le rappresentazioni, al centro ci sono il fascino degli oggetti e le storie curiose delle persone, ma cambia l’ambientazione. Dallo sfarzo del Titanic si è passati alle atmosfere più modeste delle compagnie teatrali itineranti durante e dopo la Prima Guerra Mondiale.

Dallo sfarzo del Titanic si è passati alle atmosfere più modeste delle compagnie teatrali itineranti durante e dopo la Prima Guerra Mondiale

 

Tutti gli ospiti della serata, ossia il pubblico accorso alla prima dell’evento, sono stati accolti all’entrata del Zarera da valigie e scatole. L’esercizio alberghiero valposchiavino si è trasformato come per incanto in un immaginario Hotel Terme Belvedere situato in una località marittima. Un hotel affascinante ma che subisce indirettamente la miseria economica del contesto bellico e della ricostruzione, un luogo attorno al quale si incontra la gente di allora, si sentono le canzoni dell’epoca (per esempio, ‘O sole mio) e si parla dei temi di quegli anni (come il temutissimo cannone tedesco, la Grande Berta).

Serena Bonetti interpreta il ruolo di un’attrice della fittizia compagnia teatrale

 

Questo albergo è luogo di passaggio come ci indicano le scatole di cartone e le valigie che vi sono depositate, e segnalano la migrazione di persone in un momento storico difficile. Si viaggia per scappare e si viaggia per cercare di ricostruirsi una vita, si viaggia e ci si porta con sé le proprie storie: in periodi che c’era ben poco di che comprare o vendere, la gente si regalava storie per ritornare a sognare e rafforzare la memoria collettiva sentendosi confortati nell’unione.

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Serena Bonetti, nella parte di un’attrice della compagnia teatrale, recita: “Tutti abbiamo storie degne di essere raccontate. Non avere fretta. Dai tempo ai ricordi di riaffiorare; dai tempo agli altri di raccontare; ti prendi il tempo di ascoltare, e così le storie si muovono, si spostano e si possono regalare agli altri. Ecco questo facciamo con gli amici. Facciamo muovere le storie perché più gente possibile possa goderne”. Allo stesso modo, nel nostro tempo, riescono a fare i 4-Tempi: sono capaci di donarci storie incantevoli di epoche lontane e gli spettatori seduti ai tavoli, in sala, hanno la possibilità di goderne e di stupirsi di esse.

Confidenze dell’orto con sussurro di Tartare e sorrisi d’avocado – Uno dei piatti preparati da Paola Bontognali

 

In questo contesto storico, appena raccontato, Paola Bontognali, la cuoca del Zarera, è riuscita nell’impresa di preparare piatti molto curati e fantasiosi: un’insalata con avocado e tartare da spalmare sul pane, la paella con carne e pesce (l’ambiente è un posto di mare), un mix di formaggi con conserva di frutta, e i dessert contenuti all’interno di una scatola e confezionati in maniera particolare, che qui non voglio svelare per mantenere una certa curiosità a chi sta già pensando di presentarsi alle prossime repliche.

I 4-Tempi sono capaci di donarci storie incantevoli di epoche lontane

 

Concludo parlando, a mio parere, del momento più bello e toccante dello spettacolo: la Ninna nanna di Trilussa. Questa è una poesia, scritta nel 1914, contro la guerra, la crudeltà e la stupidità di chi governa pensando solo al potere e non si fa scrupoli di chi muore sul campo di battaglia, interpretata questa volta dai 4-Tempi su una melodia dolcissima e carezzevole. Un momento intensissimo. La perla della serata.


  • Prossimi appuntamenti: 21-22-23 marzo, 28-29-30 marzo 2014 presso l’Hotel Zarera a Sfazù
  • Cena + spettacolo: CHF 98.00 – Prenotazione obbligatoria, Hotel Zarera: Tel. +41 81 844 12 82
  • Visita il sito dei 4 Tempi: www.4-tempi.org

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