Luca Rancy colpisce ancora. L’artista urbano, che si occupa di abbellire e riqualificare spazi o non luoghi verticali sia in ambito curatoriale che artistico in tutta Europa, ha da poco firmato la sua seconda opera in Valposchiavo. Dopo lo “Stamb…ecco” di Poschiavo, l’artista si è spostato a Campocologno per il nuovo murales, che ci racconta nell’intervista qui sotto.

Luca, dopo il tuo “Stamb… ecco!” eccoti di nuovo al lavoro in Valposchiavo. Come si intitola la tua nuova opera a Campocologno?
L’opera si intitola “Welcome”, perché posta proprio subito dopo la dogana all’entrata della Valposchiavo.
Sei stato contattato grazie al successo di “Stamb… ecco”? Da chi sei stato ingaggiato?
Sono stato contattato dalla nuova proprietà dell’ex hotel Pola che ha apprezzato la mia prima opera a Poschiavo. In questo caso, essendo all’entrata in Svizzera, voleva qualcosa di ancor più classico come stile, tipo una cartolina che anticipasse agli entranti quanto di bello si può vedere dal punto di vista del Comune di Brusio.
Quanto hai impiegato per realizzare questo nuovo lavoro?
Circa una settimana di lavori. Quest’anno il meteo (e non solo) è stato un po’ pazzerello, ma siamo riusciti a completare anche questa facciata nei tempi prestabiliti.
Raccontaci l’opera dal tuo punto di vista.
L’opera sintetizza gli elementi caratterizzanti della Valposchiavo dal punto di vista di Brusio, con il treno del Bernina nella sua iconica curva sul viadotto. In fondo alla valle svetta il Palù, cima a cui è molto affezionata e che scala spesso una dei due proprietari della parete.
Non c’è due senza tre, ti rivedremo presto in Valposchiavo? Hai già qualche offerta?
Valuto sempre le proposte che ricevo, di base sto dando priorità alle facciate piuttosto che agli interni, soprattutto d’estate. Rivitalizzare pareti vuote, malridotte o semplicemente non luoghi mi galvanizza perché si va ad agire su superfici che prima passavano inosservate: in questo modo si da una funzione visiva oltre a quella strutturale.
















