Pace sotto le bombe?

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Fonte: https://www.facebook.com/Subsonica/posts/occhi-e-cuori-aperti-per-la-global-sumud-flottilla-in-partenza-oggi-da-genova-e-/1318903886261427/

Scollamento tra un’opinione pubblica che, credo a maggioranza, capisce ed agisce ed una certa qual politica che sembra non capire. Eppure non ci vuole tanto per capire la fallacia dei personaggi che stanno facendo la storia partendo dai principi che enunciano (vogliono la pace) mentre nel contempo rinnegano questi stessi principi celebrando la guerra. Forse che Netanyahu non sta continuando a bombardare Gaza e Putin non abbia mai smesso di colpire a morte l’Ucraina? In quanto a Trump lui sta solo, in nome della pace, mettendo a ferro e fuoco l’America per non parlare di tutto il resto anche se si veste d’agnello con le guerre degli altri in funzione del suo Premio Nobel per la pace che (io credo) molto probabilmente riceverà. Lo chiedono oggi a gran voce anche i parenti degli imprigionati del 7 ottobre 2023 e lo possiamo capire.

A riprova dell’incredibile tempo in cui viviamo che si presta ad ogni vessazione e contorsione di principi e significati. Anche definire il piano per Gaza di Trump, suffragato da un sardonico (in quel momento) Netanyahu e detto della pace senza intravvederne i trabocchetti che indubbiamente presenta e che alla pace non porteranno, sembra molto pericoloso. Perché lascia aperte proprio quelle falle nelle quali si insinueranno facilmente i signori delle guerre, coloro per i quali profitto, malvagità e ingiustizia sono pane quotidiano. Cesseranno quindi veramente i bombardamenti dei civili a Gaza? Non assisteremo mai più alla straziante immagine di un bambino di 6 anni che corre disperato sulla spiaggia urlando con un bimbo piccolo sulle spalle per salvarlo dalle bombe? Non vedremo più ospedali e giornalisti trucidati e persone che muoiono di fame con a pochi metri alimenti a cui non possono accedere? Mi permetto di dubitarne. Nel suo trattato “Per la pace perpetua” (definito anche Progetto di pace perpetua fra Stati) Immanuel Kant nel primo articolo dice “Nessuna conclusione di pace, che sia stata fatta con la riserva segreta della materia di una guerra futura, deve valere come tale (cioè come pace)”

Non so se lo capiscono i nostri alti politici, certo non ce lo hanno dimostrato. Anzi: se sono attendibili le informazioni della nostra RSI, il Dipartimento degli esteri si è – subito dopo la prima presentazione del piano così detto piano di pace – congratulato (o qualcosa di simile) con Trump come del resto hanno fatto tante altre personalità. Incuranti del fatto che lo stesso piano violi il diritto internazionale (a detta del Professor Sassoli alla RSI). Certo vogliamo tutti, con tutto il cuore, che il genocidio abbia fine ma il piano di pace di Trump arrischia di essere il classico specchietto per le allodole. E bisognerebbe per lo meno denunciarlo.

Congratularci dobbiamo, io credo, con quel mondo che si è sollevato, che ha espresso la sua indignazione sulle piazze, che ha fatto sentire la sua voce con coraggio e con rispetto, con coloro che sono partiti per una missione pericolosa ma della massima importanza risvegliando le coscienze più riottose. Grazie a loro ed alla “Global Sumud Flotilla” possiamo ancora credere in un mondo che non capitola di fronte alla palese violazione dei diritti umani e dell’umana dignità.

Nicoletta Noi-Togni