Aaron Edgcomb ospite a Casa Hasler in una performance immersiva oltre la musica

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Casa Hasler ha ospitato sabato 4 ottobre uno degli eventi musicali più inusuali e affascinanti della stagione. Protagonista assoluto è stato Aaron Edgcomb, compositore, percussionista e artista multidisciplinare originario di Reno, Nevada, ma ormai figura stabile della scena sperimentale di Brooklyn, New York. Il suo concerto ha lasciato il pubblico poschiavino sorpreso e colpito da una performance che ha saputo fondere tecnica, istinto e arte in un’esperienza immersiva e multisensoriale.

Aaron Edgcomb non è un musicista qualunque. La sua arte si muove ai margini della tradizione, esplorando i territori poco battuti della musica improvvisata, del jazz contemporaneo, del noise e della cosiddetta “nuova musica”. Con alle spalle collaborazioni con ensemble d’avanguardia come Clak, Tropos, Trigger e il suo progetto solista REA, Edgcomb porta in scena una visione artistica totale, dove ogni suono è gesto e ogni battito è racconto.

Quello andato in scena a Casa Hasler non è stato un semplice concerto, ma piuttosto un’esperienza sonora e visiva che ha coinvolto i sensi e l’immaginazione. Edgcomb ha trasformato la sala in un laboratorio di creazione musicale in tempo reale. Accanto alla batteria, trovavano posto campane, piastre di metallo, pezzi di legno e una serie di pulsanti elettronici, strumenti con cui l’artista ha scolpito il suono.

Alcuni brani sono nati in diretta sotto gli occhi del pubblico: semplici frasi ritmiche venivano suonate, registrate e riprodotte in loop, a cui Edgcomb sovrapponeva via via nuovi strati percussivi, costruendo così composizioni complesse, come una spirale sonora in continua evoluzione. In aggiunta, voci registrate, suoni elettronici e inserti inaspettati attivati tramite pulsanti, che rendevano ogni pezzo un piccolo universo sonoro a sé stante.

A completare il concerto, una proiezione visiva reattiva al suono: forme astratte, in costante trasformazione, si muovevano al ritmo della musica, creando un paesaggio visivo ipnotico che non intendeva rappresentare nulla di preciso, ma che riusciva a evocare qualcosa.

Dopo un’ora intensa, il concerto si è concluso tra applausi convinti e una richiesta di bis da parte del pubblico. Edgcomb, visibilmente colpito dall’accoglienza calorosa del pubblico, ha regalato un’ultima improvvisazione, dimostrando ancora una volta la capacità di comunicare attraverso il suono. Prima di lasciare il palco però, ha ringraziato con parole sincere: “Tornerei a Poschiavo altre milioni di volte”. Una dichiarazione che ha strappato sorrisi e orgoglio ai presenti.